I dati Istat sulla produzione industriale, che a luglio segna un calo dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, non sorprendono. Si tratta di un trend negativo che si sta ripetendo da oltre 18 mesi e, se a questo aggiungiamo i prezzi di largo consumo sempre alti, abbiamo una fotografia di un Paese che sta scivolando verso una deindustrializzazione e una povertà diffusa. Servono iniziative immediate e la prima occasione è la manovra di bilancio che il Governo si accinge a varare. Ad affermarlo Anna Rea, Presidente Adoc nazionale, commentando i dati diffusi oggi da Istat sulla produzione industriale.
I prezzi del carrello della spesa e dei beni di largo consumo, gravati da aumenti indiscriminati nell’ultimo anno e mezzo, rappresentano una preoccupazione concreta – continua Rea – Nonostante ci fossero le condizioni, nulla è stato fatto per calmierare i prezzi. Anche la social card, inizialmente considerata una boccata d’ossigeno, si è rivelata inefficace nel dare risposte concrete alle persone.
Il cuore del problema resta il basso potere d’acquisto, ormai in caduta libera. I dati confermano una persistente sofferenza economica nel nostro Paese, con stipendi tra i più bassi d’Europa. La prossima manovra dovrebbe mirare ad aumentare il potere d’acquisto – spiega la Presidente dell’Associazione dei Consumatori- evitando soluzioni temporanee e puntando invece su un approccio coraggioso.
È essenziale dare piena operatività agli Osservatori territoriali, per individuare e contrastare le speculazioni, e promuovere politiche più incisive sulle rinnovabili, un investimento che non deve gravare sulle persone, ma sostenere le imprese.
La crisi delle aziende, infatti, che nella competizione europea soffrono di più, è aggravata dagli alti costi energetici, motivo di forte preoccupazione, soprattutto in vista di ulteriori aumenti. Intervenire subito è fondamentale per evitare un ulteriore peggioramento della situazione – conclude la Presidente Adoc nazionale, Anna Rea.