I dati diffusi oggi dall’ISTAT confermano le nostre preoccupazioni sulla crescente crisi del sistema sanitario nazionale e dipingono un quadro drammatico per le persone, costrette a sostenere un carico economico sempre più pesante per la propria salute.
L’avevamo già anticipato nella nostra indagine con l’avvio della campagna sulla povertà sanitaria – dichiara Anna Rea, Presidente ADOC nazionale. Il problema non riguarda solo l’età avanzata dei medici generici, ma la mancanza di sostituti per coloro che vanno in pensione. Sono molte le realtà territoriali dove mancano i medici di famiglia e le famiglie si ritrovano senza la possibilità di scegliere il proprio medico.
A questi problemi – che stanno diventando strutturali – si aggiungono la carenza di personale, le lunghe liste d’attesa, la difficoltà di accesso alle cure, la mancanza di posti letto, che costringe i pazienti a rinunciare alle cure o a rivolgersi al privato, con costi spesso insostenibili.
Ci aspettavamo da questa manovra interventi più incisivi – continua Rea – le risorse stanziate sono insufficienti rispetto al gap tra spesa sanitaria e PIL, che in Italia rimane il più basso d’Europa.
Occorre bandire concorsi per medici e infermieri, facendo ritornare questi lavori attrattivi con paghe dignitose e organizzazione del lavoro accettabile. Bisogna, inoltre, investire nella medicina di prossimità e nell’assistenza domiciliare per non intasare gli ospedali e i pronto soccorso. Sono scelte coraggiose che non si fanno da anni e che vanno fatte nel più breve tempo possibile se vogliamo salvaguardare il diritto universale alla salute, come garantito dalla Costituzione, in particolare per i più fragili e meno abbienti.