Comunicato Stampa 30 luglio 2014 del Segretario Nazionale della UILPA, Enrico Matteo Ponti:
“Da qualche tempo leggiamo dichiarazioni del Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, aventi per oggetto nuovi progetti relativi all’ennesima riforma dell’ICE.
Dopo la legge con la quale tre anni fa ne venne deciso lo scioglimento e la sua immediata ricostituzione nella veste giuridica di Agenzia, riteniamo che una struttura che sta riavviando la propria attività non possa – nell’interesse delle aziende esportatrici e considerando il gravissimo momento di crisi – subire un’ennesima riforma radicale. Il rischio è che questa overdose di interventi in rapida successione non consenta l’indispensabile assestamento di una organizzazione che, per essere sempre più adeguata alle esigenze delle aziende, deve essere lasciata in grado di operare con l’indispensabile serenità e senza continui traumi.
Pur apprezzando molto la volontà di individuare gli adeguati finanziamenti che mettano il nostro Paese in linea con gli investimenti che i nostri competitors destinano all’internazionalizzazione nonché l’attenzione volta ad individuare provvedimenti di assestamento mirati all’ottimizzazione della “macchina ICE“, apprendere che si sta elaborando una nuova “riforma a 360 gradi” spaventa per le ricadute destabilizzatrici che un progetto, al momento non conosciuto e sicuramente non partecipato, è suscettibile di produrre. Appare, comunque, strano che solo in Italia ogni nuovo governo intervenga per mettere mano su strutture pubbliche ad elevato impatto sul mondo economico-imprenditoriale anche, così come leggiamo, con il dichiarato obiettivo del ricorso a professionalità esterne e ad esternalizzazione di attività. Termini questi che, normalmente, si traducono in onerose consulenze variamente denominate ed in assunzioni sottratte al rispetto delle regole con un robusto incremento di quel fenomeno che l’opinione pubblica cataloga e bolla come “costi della politica”…
Volendo, in ogni caso, riconoscere a tutti la più ampia onestà intellettuale ed escludere qualsivoglia volontà di interventi men che trasparenti, ricordiamo che il Sindacato è e resta sempre disponibile a contribuire in ogni fase ai diversi processi di riorganizzazione, anche per evitare di dover ascoltare nuovamente il Ministro di turno che, proprio in occasione dell’ultimo provvedimento di scioglimento dell’ICE, ebbe, tragicamente, a commentarlo con questa frase: “Abbiamo fatto una gran ca…volata!”.
Da ultimo, per meglio esplicitare il nostro pensiero, prendiamo in prestito uno stralcio dell’articolo de IL PUNTO, tratto dal sito della GNP: “In Italia le riforme non si susseguono ma si accavallano tra loro, senza che alle stesse sia dato il tempo minimo necessario per dimostrare la loro potenziale utilità o inutilità, senza consentire né ai Cittadini né allo stesso Legislatore di comprendere quali siano in concreto i punti su cui eventualmente intervenire di nuovo e, soprattutto, senza capire e interpretare i cambiamenti della società che devono essere invece regolati tramite la legislazione. E così si va avanti a tentoni. Un continuo “costruire” e “demolire” che non fa altro che disorientare tutti e rendere tutti più precari.
Purtroppo, questo frenetico modus legiferandi non risparmia alcun settore….” (Rossella Portaro, 29 luglio 2014).