LA CASTA DEI SUPER MANAGER DI STATO CON UN BLITZ IN PARLAMENTO FA PASSARE UN EMENDAMENTO PER EVITARE IL TETTO ALLE PROPRIE RETRIBUZIONI, CON LA COMPLICITA’ DI QUALCHE ONOREVOLE.
Se è vero che il diavolo si nasconde nei particolari, questa volta il diavolo ha assunto le sembianze di un avverbio: un “NON” che la solita ignota e innocente manina ha fatto scivolare in un emendamento al DDL di conversione in legge del cosiddetto Decreto del Fare, approfittando della notoria e malsana abitudine dei nostri legislatori di predisporre testi normativi incomprensibili, infarciti di riferimenti e rimandi infiniti a commi, alinea, paragrafi che farebbero venire le vertigini al più incallito dei burocrati.
Ma tant’è, il sospetto che qualcuno abbia voluto provare a salvare dalle forbici della spending review le laute prebende di amministratori, manager e grand commis di stato, ai vertici di società ed aziende pubbliche, sorge spontaneo e fa crescere l’indignazione di una moltitudine di cittadini e pensionati, costretti a fare i conti con i loro magri e sempre più asfittici stipendi e pensioni.
Ma l’indignazione aumenta tra i pubblici dipendenti chiamati a sopportare il peso della crisi con enormi sacrifici, doppi rispetto agli altri cittadini, a causa del reiterato blocco di contratti, progressioni, salario di produttività.
Ora che il tranello è stato smascherato, sembra che nessuno voglia prendersi la responsabilità: la manina si è nascosta e, a quanto pare quell’avverbio, quel NON ci è finito per colpa del solito dattilografo parlamentare ed ora tutti giurano che nel successivo passaggio del provvedimento in Senato l’errore sarà corretto.
Noi ce lo auguriamo ma nel contempo auspichiamo da parte dei nostri rappresentanti più serietà, coerenza e chiarezza: il minimo che possiamo pretendere da una classe politica così ben remunerata!
In allegato il comunicato stampa di Benedetto Attili.