Nel corso dell’iter parlamentare, il testo iniziale del decreto “Milleproroghe” ha subito alcune modificazioni. In particolare, alla Camera dove, per effetto dell’approvazione di tre emendamenti soppressivi del comma 9 dell’articolo 9, è stata cassata la disposizione che avrebbe consentito di superare la fase di avvio del Fondo Sirio. Tale norma, infatti, era finalizzata a sbloccare parte delle risorse, già da tempo stanziate, per sostenere lo start up del Fondo che dovrebbe garantire la previdenza complementare di 500.000 lavoratori pubblici e che rischierebbe di non poter funzionare fino al raggiungimento del quorum minimo di 10.000 adesioni.
Peraltro, la norma non era suscettibile di generare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica considerato che le risorse minime che si intendevano sbloccare sono già disponibili a legislazione vigente. Quindi, in assenza di alcuna logica motivazione, non possiamo che cogliere in tale iniziativa un’ennesima penalizzazione nei confronti dei lavoratori del pubblico impiego, frutto di un accanimento che ormai ha assunto connotazioni “patologiche” estremamente gravi.
Ricordiamo che con la riforma del sistema pensionistico, la previdenza complementare ha assunto un ruolo fondamentale per l’integrazione delle pensioni future viceversa questo intervento mette a repentaglio il futuro dei lavoratori dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali, degli Enti Pubblici, delle Università, degli Enti di Ricerca privandoli della possibilità di costruirsi una pensione integrativa.
Sulla questione, la Uil Pubblica Amministrazione si è tempestivamente attivata e, qualora non fosse possibile ottenere il ripristino della norma soppressa nell’ultimo passaggio del provvedimento al Senato, al quale il testo è arrivato praticamente “blindato” per consentire la conversione del decreto legge entro i termini prescritti, la UILPA è pronta ad assumere ogni iniziativa per recuperare il danno attraverso un altro intervento normativo che consenta di raggiungere l’intento già perseguito con il “Milleproroghe” ed, in ogni caso, inteso a consentire la sopravvivenza della previdenza complementare per i lavoratori dei sopraindicati comparti.
Al riguardo, rassicuriamo quindi tutti i lavoratori già iscritti che le quote versate non saranno perse.
Portiamo a conoscenza dei colleghi i nominativi dei Deputati sostenitori dell’iniziativa, affinché in futuro le loro scelte elettorali possano essere esercitate con maggiore consapevolezza. I firmatari degli emendamenti che tentano di cancellare la nostra previdenza complementare sono:
LEGA NORD E AUTONOMIE: Bragantini Matteo, Invernizzi Cristian
MOVIMENTO 5 STELLE: Castelli Laura, D’Incà Federico, Sorial Girgis Giorgio, Brugnerotto Marco, Cariello Francesco, Caso Vincenzo, Currò Tommaso, Dadone Fabiana, Cozzolino Emanuele, Turco Tancredi, Dieni Federica, D’Ambrosio Giuseppe, Fraccaro Riccardo, Nuti Riccardo, Toninelli Danilo, Lombardi Roberta
FI-PDL-BERLUSCONI PRESIDENTE: Cicu Salvatore
SCELTA CIVICA PER L’ITALIA: Balduzzi Renato
PARTITO DEMOCRATICO: Fabbri Marilena, Giorgis Andrea
MISTO CENTRO DEMOCRATICO: Formisano Aniello
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’: Sannicandro Arcangelo
FRATELLI D’ITALIA: Taglialatela Marcello
In allegato il comunicato stampa, in data odierna, del Segretario Generale della Uil Pubblica Amministrazione Benedetto Attili e alcuni rilanci stampa.