10.000 posti di lavoro a rischio!
Cgil Cisl Uil: “Salvaguardare i lavoratori in servizio. Si aprano i tavoli per la discussione di merito”
“Diecimila posti di lavoro a rischio al Ministero della Difesa”. I sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil lanciano l’allarme all’uscita dell’incontro con il ministro Mario Mauro che questa mattina ha avviato il confronto sui decreti legislativi che dovranno dare corpo alla “razionalizzazione dello strumento militare”.
I sindacati esprimono tutta la preoccupazione per le conseguenze dei provvedimenti: “veniamo da vent’anni di riforme non fatte e di una politica disattenta al settore della Difesa. Oggi non si può pensare di riformare con un tratto di penna su migliaia di posti di lavoro. Da anni diciamo che bisogna riorganizzare, tagliando le strutture inutili ma investendo nelle eccellenze. Nei decreti invece non c’è traccia di programmi per valorizzare l’area tecnica industriale della Difesa, vale a dire poli di mantenimento, arsenali, strutture produttive ad alta specializzazione”.
Rispetto al personale poi – rincarano i sindacati – “è indispensabile salvaguardare i lavoratori in servizio. C’è uno sbilanciamento nelle tutele tra personale civile e militare che va superato. Per questo chiediamo di mettere subito a punto strumenti adeguati per gestire eventuali riduzioni degli organici: come il pensionamento con requisiti pre-Fornero o percorsi di mobilità e compensazione verso altri ministeri o enti pubblici. Strumenti che devono rientrare in un riordino complessivo delle modalità di gestione del personale da discutere con il ministro della Pa e valide per tutti i dipendenti pubblici”.
“Ora chiediamo che i tavoli di confronto permanente che il ministro Mauro intende avviare” concludono Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa con riferimento alle convocazioni che la Difesa ha annunciato già per lunedì su mobilità, formazione, tabelle di corrispondenza tra gradi civili e militari e destinazione di eventuali risparmi di spesa alla contrattazione integrativa – “diventino il luogo per costruire una riforma condivisa e per promuovere una riconversione avanzata dei servizi della Difesa”.