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17.12.2013 – Ministero del Lavoro, proclamato lo stato di agitazione

Di seguito l’odierno comunicato stampa unitario.
Ministero del Lavoro, il ministro chiede più ispezioni ma evita il confronto con i lavoratori. Proclamato lo stato di agitazione
Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa: “Situazione grave, Giovannini ci convochi subito”
 
Le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil denunciano la grave situazione del Ministero del Lavoro dove “a fronte di una necessità urgente di rafforzare l’attività ispettiva e di controllo, testimoniata in modo drammatico dalla tragedia di Prato, il ministro Enrico Giovannini insiste su un piano di riordino fatto solo di ridimensionamenti e tagli lineari”.
Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa mettono all’indice l’atteggiamento incomprensibile dei vertici del Ministero: “Basta fare retorica promettendo più impegno e più risorse, quando poi si lascia che la richiesta di riorganizzare strutture e attività, che viene per prima dai lavoratori e dagli operatori di vigilanza e prevenzione sul lavoro, resti inevasa in un assordante silenzio”.
“Da tempo diciamo che serve un disegno organico di riorganizzazione del Ministero che punti al potenziamento dell’attività di vigilanza attraverso la conferma di tutti gli uffici sul territorio, quali presidio di legalità, e che valorizzi le professionalità esistenti munendole di strumenti, risorse e adeguati percorsi formativi. Cioè, puntando, sul contributo di chi è in prima linea per migliorare le condizioni di lavoro nel Paese e conosce bene i bisogni del sistema produttivo”.
“Per questo abbiamo proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del Ministero del lavoro” concludono i sindacati, “e chiediamo immediatamente un tavolo di confronto. Il mese scorso abbiamo presentato la nostra proposta, contenuta in una piattaforma di riordino complessivo, e su quella pretendiamo risposte”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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