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22.10.2013 – legge di stabilità – si taglia sul sicuro

“DOPO GLI F35 ALL’AVIAZIONE ORA LE NAVI DA GUERRA ALLA MARINA MILITARE”
 
Governi di destra, di sinistra, tecnici, di larghe intese (e corte vedute), tutti caratterizzati da un unico comune denominatore in materia di politica economica: tagliare sul sicuro e lasciare indenni i poteri forti, le corporazioni, i santuari del potere finanziario.
 
Una ulteriore caratteristica di questa legge è la mancanza, anche nei titoli, di qualsiasi riferimento alla lotta all’evasione ed alla corruzione, qualsiasi accenno alla lotta agli sprechi nella pubblica amministrazione, qualsiasi allusione al sistema degli appalti per lavori e forniture che notoriamente è fonte ed alimentazione di fenomeni corruttivi e di infiltrazioni criminali.
 
Quasi in punta di piedi, per non disturbare, si ripropongono le solite ricette. Tagli alle retribuzioni del personale pubblico, blocchi contrattuali, sospensione per altri tre anni del turn-over, blocchi degli straordinari, riduzioni dei fondi integrativi, delle indennità del personale all’estero e così via, perpetuando una linea di politica economica devastante per tre milioni e mezzo di lavoratori e rispettive famiglie e per l’efficienza e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni.
 
Intanto, andando a spulciare nei meandri del DDL di stabilità troviamo, solo per fare qualche esempio, sotto la voce “risorse per lo sviluppo e finanziamento di esigenze indifferibili”, ingenti finanziamenti (7 miliardi !!!!!!) per il programma di ammodernamento della marina militare. Per comprendere la cifra di cui si sta discutendo 7 miliardi sono esattamente quelli che servirebbero per rinnovare il CCNL triennale di tre milioni e mezzo di lavoratori pubblici!!!.
 
Ora nessuno discute  del sicuro impatto che questo sforzo potrà avere sull’industria del settore cantieristico, ma siamo veramente convinti che non si sarebbe raggiunto un risultato piu efficace per innescare la ripresa economica andando ad iniettare 7 miliardi di liquiditá nel mercato interno, attraverso il rinnovo dei CCNL  dei dipendenti pubblici? Rinnovo che comporterebbe anche la soluzione di problemi di ordine sociale che si stanno chiaramente delineando a seguito dei continui ed incessanti tagli alla P.A. ed a chi ci lavora. 
Ma, per far questo serve una cosa che sicuramente manca al Governo Letta:
serve CORAGGIO.
Coraggio che sicuramente non occorre per continuare a servire i cosiddetti poteri forti spacciando scelte di lobby per decisioni nell’interesse della collettività.
 
Giriamo queste domande ai nostri politici che in queste settimane saranno impegnati a discutere ed approvare la manovra economica, perchè in ultima istanza spetta proprio a loro, a ciascun deputato e senatore, indicare al paese  quali sono le priorità, se serve più un incrociatore o un F35, un’autostrada o interventi in favore della ripresa economica.
 
I lavoratori, i pensionati, gli imprenditori sani ma esausti hanno diritto ad essere informati sui motivi di queste scelte e, soprattutto, sul motivo per il quale alla fine a pagare il conto finale sono sempre e solo i soliti noti.

 

 

 

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