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Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere previsto dall’art.5 L.119/2013. La montagna ha partorito il topolino…

Dopo averlo atteso a lungo, dopo il “grande bluff” della consultazione on line spacciata per strumento di democrazia partecipata, nel Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere presentato ieri, alla Conferenza unificata Stato Regioni, dal governo Renzi i risultati sono stati decisamente inferiori alle promesse fatte.


Il governo, “snobbando” i rilievi fatti dalle associazioni che si occupano di violenza contro le donne, ha esposto un piano che di fatto depotenzia il ruolo dei centri antiviolenza non riconoscendone il prezioso servizio svolto sul territorio.

Nel piano approvato continua a restare poco efficace l’azione di prevenzione, protezione e sostegno alle donne vittime di violenza.

Il risultato finale è stato quello di aver creato strumenti poco efficaci e risorse finanziarie insufficienti per la lotta alla violenza sulle donne, perdendo ancora una volta l’occasione per una lotta efficace al tema della violenza così come indicato dalla convenzione d’Istanbul e così come applicato dalle leggi di contrasto degli altri paesi europei.

Il Centro di ascolto Mobbing & Stalking contro tutte le violenze della UIL, insieme alle associazioni D.I.Re., il Telefono rosa, la Fondazione Pangea e Maschile plurale oltre a stigmatizzare il Piano antiviolenza evidenziano ancora una volta il “fare negativo” di questo governo, cieco e sordo a tutte le forze sociali, che mette a disposizione della collettività, strumenti deboli e risorse insufficienti per prevenire, proteggere e combattere la violenza sulle donne.

In allegato il documento.

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